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Dottoressa Roberta Noto Psicoterapeuta

EMDR

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è una tecnica psicoterapeutica che si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica e che, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra, facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. Possono essere considerati traumi psicologici, tutti quegli eventi che presentano un impatto negativo sulla persona che li vive, rompendo il suo consueto modo di vedere il mondo e di affrontare la quotidianità. Ovviamente, esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui si può andare incontro. Alcuni sono “piccoli traumi”, cioè esperienze soggettivamente disturbanti, che, però, non sono caratterizzate da una percezione di pericolo molto intensa. Ci accompagnano regolarmente con ricordi spiacevoli e sensazioni sgradevoli, associate all'evento, ma consentono un regolare svolgimento della vita, seppur possono causare blocchi e difficoltà in alcune aree. Altre persone, invece, sperimentano eventi traumatici di grande portata, ovvero tutti quegli eventi che possono causare la morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care, come ad esempio disastri naturali, abusi e violenze, incidenti stradali, malattie gravi, lutti, ecc. Queste esperienze possono causare grosse difficoltà e problematiche, sia sul piano fisico che mentale, suscitando pensieri e ricordi fortemente intrusivi, tanto da non permettere, a chi ne è stato vittima, di potere assolvere a normali attività quotidiane, anche per lunghi periodi di tempo.

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Come funziona

Con l'EMDR i ricordi disturbanti, legati all’evento traumatico, perdono quella carica emotiva negativa, che li rende intrusivi e disfunzionali. L’immagine che portiamo dell'evento cambia la modalità in cui si presenta, i pensieri diventano più adattivi e le emozioni e le sensazioni fisiche si riducono di intensità. Il paziente riesce, quindi, ad avviare un processo di elaborazione dell'evento traumatico, grazie alla desensibilizzazione del ricordo e tramite la ristrutturazione cognitiva che segue, assumendo così una nuova prospettiva, che porta al cambiamento delle valutazioni cognitive su di sé, allo sviluppo di emozioni più funzionali e all'eliminazione di eventuali reazioni fisiche, permettendo, quindi, di assumere comportamenti più adattivi.

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